Lara Sogne, educatrice presso la comunità alloggio Villa Anna, racconta il mese di maggio trascorso in compagnia di un ospite sgradito: il Covid-19.
Maggio da sempre è collegato, nell’immaginario collettivo, alla primavera, al fiorire, all’esplodere del caldo, alle giornate che si allungano e alla ripresa di tante attività estive. E in questo 2022 più che mai, maggio si presentava carico di promesse: una tra tutte l’allentamento di tante restrizioni legate alla pandemia per Covid-19. La ritrovata possibilità di uscita, di rincontrare amici, di bere un caffè al bar o di poter finalmente mangiare al ristorante.
Maggio a Villa Anna però ha fatto rima con Covid-19.
Proprio ora, quando le preoccupazioni legate alla pandemia sembravano volgere verso la fine, il virus che siamo riusciti a tenere fuori per quasi due anni, è entrato prepotentemente in Comunità.
Bilancio: 12 ospiti e 7 operatori e operatrici contagiati. Come si dice, una gran bella botta a cui però abbiamo risposto alla grande.
Gli ospiti della Comunità Alloggio
Gli ospiti della Comunità Alloggio Villa Anna hanno reagito al diffondersi del contagio con le stesse modalità adottate negli ultimi due anni, vale a dire con una grande capacità di adattamento, accettando di restare chiusi in camera o in casa, accettando ancora di non poter uscire e rassegnandosi ad aspettare la guarigione di tutti.
Capita spesso di sentir descrivere le persone con disabilità come persone rigide, ma non è così. Chi vive in una struttura come Villa Anna impara anche ad essere estremamente flessibile, ad accettare l’imprevisto e ad adattarsi a quello che c’è.
Flessibilità: effettivamente è una dote che non appartiene a tutti.
Il personale di Villa Anna
Quella della flessibilità è una qualità che esprimono molto bene anche gli operatori e le operatrici che lavorano in Comunità. Cambiare i programmi, anche più volte nell’arco di una stessa giornata, riadattandosi in fretta ad ogni situazione e trovandosi spesso nella condizione di dover fare di più di quello che si fa in una giornata normale.
Mascherina, doppia mascherina, visiera, tuta, calzari, doppio paio di guanti, disinfettati dalla testa ai piedi in una nube di cloro. L’elenco delle cose da indossare rende bene il carico che hanno dovuto imparare a gestire gli operatori e le operatrici nel loro quotidiano. Perché se è vero che la vita fuori riprende, dentro a una struttura frequentata da persone fragili è necessario prestare ancora più attenzione.
Con la fine di maggio
Per fortuna maggio ha un inizio ed una fine e così anche la malattia. E per fortuna maggio di giorni ne ha 31, per cui dopo 26 giorni di chiusura abbiamo potuto riaprire e festeggiare!
Il passaggio del Giro d’Italia davanti a Villa Anna ha portato un’onda rosa di allegria ed entusiasmo che ci ha travolto e ci ha riportato alla vita, pronti per un’estate all’insegna della leggerezza.
Nella foto di copertina dell’articolo un momento di questo maggio: se non si può andare al bar, il bar viene a Villa Anna.