Servizio Civile al Dopo Scuola Opplà: il racconto di Jamila

Servizio Civile al Dopo Scuola Opplà: il racconto di Jamila

Jamila è una ragazza di 21 anni e come i suoi coetanei ama la musica. Le piacciono le canzoni di Elisa e di Irama.
Tra le sue passioni ci sono il disegno e il pattinaggio a rotelle che condivide sui suoi canali social dove, afferma con orgoglio, ha molti follower.
Mentre ci racconta il suo anno di Servizio Civile presso i Dopo Scuola e i Centri Estivi Opplà di Società Nuova Jamila non smette di sorridere e il suo entusiasmo si percepisce in ogni ricordo. Nel suo racconto però affiorano anche le difficoltà, le paure e il bisogno di emergere che contraddistinguono in maniera così netta la sua generazione. Ed ecco spiegato lo scopo di un progetto come quello del Servizio Civile che insegna a chi vi partecipa un lavoro, il rispetto degli impegni, la puntualità e quello che ancor di più serve ai ragazzi e alle ragazze di oggi: il confronto con il mondo reale, l’occasione per uscire dalle illusioni degli schermi, la spinta a fare un primo passo verso il proprio futuro.

Come è iniziato il tuo percorso di Servizio Civile?

Ho intrapreso la strada del Servizio Civile grazie ad una persona a me vicina che mi ha incoraggiata e così a giugno 2023 ho iniziato come operatrice all’interno dei Centri Estivi gestiti da Società Nuova.
All’inizio non è stato semplice, il compito mi spaventava ma poi la responsabile del servizio mi ha detto a chiare lettere che io ero un punto fermo per i bambini e le bambine e anche per i miei colleghi e che avevano bisogno di me. Intendeva dirmi che la mia presenza non serviva solo a coprire un turno ma che era una parte importante di Opplà. Mi ha fatto piacere, mi sono sentita molto in nel senso dentro, inclusa.

Perché hai scelto Opplà come sede del tuo percorso?

Ho scelto di lavorare con i bambini e le bambine perché stare con loro è bellissimo e in passato mi era capitato di tenere dei bambini. Ho pensato che potesse essere un’esperienza adatta a me.

Cosa hai imparato?

Il Servizio Civile è stata per me una palestra di vita bella bella. Mi sono sentita capace di gestire diverse situazioni, ho saputo essere ironica quando era il momento giusto ma anche ferma e decisa quando è servito. Sento di essere maturata e di aver imparato a gestire le giornate no. Quando mi capitano ora non mi abbatto più, trovo la forza, vado al lavoro e sento che mi fa bene. A fine giornata sono stanca ma felice di aver dato il mio contributo.

Quali sono stati gli aspetti positivi e quali quelli negativi di questa esperienza?

Non ci sono stati aspetti negativi nella mia esperienza di Servizio Civile a Opplà, ci sono stati però dei momenti che posso definire come più difficili da gestire. Mi spiego meglio: a volte i bambini e le bambine hanno manifestato dei malumori e quando è capitato io mi sono immedesimata molto in loro fino a sentirmi dispiaciuta. Poi però ho capito che io potevo essere una soluzione, dando un esempio positivo. Spesso, per superare i momenti critici, basta avere accanto qualcuno che capisca quello che senti e che ti dia un motivo per tirarti su. L’aspetto positivo della mia esperienza è stato proprio questo: vedere come i bambini e le bambine si siano fidati di me, mi abbiano presa come riferimento restituendomi un grande affetto. Tutto questo è qualcosa di prezioso che porterò sempre con me.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Adesso voglio ricominciare a studiare per riuscire a fare di questa esperienza un lavoro.